mercoledì 11 maggio 2016

La vita cambia...

Carissime, mi scuserete se ogni tanto sento il bisogno di scrivere un post mio, intimo, personale.
L'ho fatto già in altre occasioni e lo faccio oggi, che la voglia di tirare fuori le parole e metterle in fila aiuta a dare un ordine anche ai pensieri, a coglierne e fissarne meglio il senso.
La vita è sorprendente. Sempre, se si riesce a guardarla nelle piccole cose. Ogni tanto, quando arriva come uno scroscio di pioggia in una giornata estiva. 
Questo post è dedicato a mio figlio. Il mio bambino biondo. 
Proprio ieri leggevamo insieme la lettera scritta da una mamma ad un figlio maschio, e le risate si sono mischiate alle lacrime.
Già, perché sembra ieri che eri un bambino, ed ora sei già un uomo. Ne abbiamo passate tante, insieme. Le prime delusioni, le prime cotte, l'adolescenza. 
La prima sega a scuola, e la prima sigaretta preannunciata da un sms "mamma sto fumando"
Sei sempre stato un figlio grande, grande di testa, grande di cuore. Hai sempre difeso i tuoi amici a spada tratta, senza paura di rimetterci, di comprometterti, nel nome di valori non sempre capiti. Amicizia, lealtà, unione, hanno sempre avuto un senso alto per te, fin da piccolo. 
La prima ragazza che ti ha fatto davvero soffrire, sentirti singhiozzare nel letto sapendo di non poterti tutelare da certi dolori, inevitabili. 
La tua prima gita all'estero, "corri all'aeroporto mamma ma salutami senza smancerie". Il capirci con uno sguardo, al volo... e le litigate furiose, così simili io e te su tante cose. Chissà se è lo stesso segno zodiacale a renderci simili!
Le visite in ospedale, il tuo cuore ballerino...non mi hai mai vista piangere, no, solo ridere ed essere fiduciosa. Ma qualche lacrima ogni tanto mi è uscita, quando eri dietro quella porta con un medico che scrutava senza capire il tuo muscolo più importante.
I tuoi tatuaggi, tutti con un senso, tutti fatti in momenti importanti della vita: un lutto, una separazione, una rinascita.
Il tuo senso di giustizia... mai una volta in vita tua ti sei schierato dalla parte del più forte, mai una volta hai umiliato il più debole, mai una volta hai accettato compromessi che non ti piacevano.
Ti guardo, e penso che ho fatto un buon lavoro. Mi hai sempre detto che uno è ciò che è in base all'ambiente in cui cresce, che se tu sei così è merito nostro. Ti guardo, e sono orgogliosa di te.
Ti guardo, e penso che tra poco diventerai padre. Settembre si avvicina, tu sarai padre ed io nonna. Diventerai genitore prima che maggiorenne. Cambierai pannolini e non avrai ancora diritto di voto. Passerai notti insonni prima di prepararti per andare a scuola, l'anno prossimo avrai la maturità... non sarai più un ragazzo della tua età, non avrai gli stessi orari, gli stessi pensieri senza peso, gli stessi interessi un po' futili.
Ieri leggevamo anche la lettera di Roberto Saviano alla mamma, lui si scusa per aver condizionato la vita dei suoi cari con le sue scelte, chiede perdono. Ti ho visto annuire, e girare il viso come fai sempre quando sei commosso e non vuoi darlo a vedere. Ed allora figlio mio ti ho stretto forte, e ti ho detto che essere famiglia è questo: cambiare tutti i propri programmi per le priorità di uno. Certo, i nostri programmi erano altri. Erano altri per noi, ed erano altri anche per te, avremmo aspettato qualche anno ancora. Ma la vita è così, sorprende. Ed allora, non possiamo fare altro che accoglierla. A braccia aperte. Con amore. Insieme.
La tua mamma.


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Manzara

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